domenica 21 dicembre 2008

Grazie

Tre mesi volati come niente, in un gelido soffio baltico. Ed eccomi a passeggiare per l'ultima volta a Vilnius, sicuramente l'ultima della mia vita. Le strade che all'inizio mi sembravano così inospitali e fredde adesso sembra quasi che siano tristi al sapere che presto ci separeremo.
Strana questa città,come la sua gente, all'inizio non ti caga di striscio, anzi ti rende le cose un po' difficili, e per quanto ti sforzi non ti senti mai parte di essa: io ho i guanti di lana bucati nelle punta di tre dita, le scarpe rotte dalla suola, che ci entra l'acqua,ho la sciarpa strappata che tocca per terra quando cammino e il mio giubbotto ha una tasca sfonda, 12 bottoni in meno della partenza, e un buco enorme sul di dietro, ho rotto il cinturino dell'orologio, le stanghe dei miei occhiali traballano e i miei jeans hanno buche e rattoppamenti di fortuna su entrambe le ginocchia. A vedermi sembro chiaramente un'immigrata armena dopo la traversata transiberiana. Dovrei essere una di loro, dovrei essere una Vilnieta. E invece sono solo io, che passeggio estranea, ovviamente per salutare per l'ultima volta questa città. E le sue chiese sono tristi, e i suoi cortili pure e le sue mura e il cielo anche. Ma perchè...perchè vado via?allora mi hai voluto bene città nordica dei miei stivali? Forse sì.
Alla fine, lentamente, senza rendermene conto, mi sono affezionata a te e tu a me. Ci siamo affezionate contro la nostra volontà, come quando ti imponi di non fare una cosa e ti ritrovi a farla lo stesso. E adesso come farò senza il mio appartamento comunista? e il frigorifero casinaro? e come farò senza i marciapiedi ghiacciati e scivolosi perchè a Vilnius se nevica e grandina non puliscono le strade e se non hai le scarpe giuste ti arrangi?


Grazie bella città silenziosa e apparentemente fredda. Grazie per questi tre mesi straordinari, grazie per i tuoi abitanti e per le tue luci,per i colori e per i tuoi ruderi, per le tue buche e i tuoi ubriachi. Grazie per avermi insegnato qualcosa che non so neanche io cosa, ma sento che qualcosa dentro è cambiato e la valigia davvero è più pesante dell'andata, carica di qualcos'altro oltre ai vestiti e ai souvenir. Saluto le tue strade pregne delle mie emozioni per l'ultima volta nella mia vita.
Adesso so dove portano, più o meno,e non mi sento più spaesata tra di esse. Sarà bello e triste ricordarti, vecchia e nuova città slava, sarà bello sapere che da lontano tu esisti ancora. Saluto questi vicoli sconnessi, per l'ultima volta nella mia vita, li saluto e li sfioro, perchè sei bella, forte città segnata e coraggiosa. Scorro le immagini nella mia testa, teste e visi di persone, voci e musica, e ogni passo è un ricordo. Ti saluto bella Vilnius, ti saluto per quella che forse sarà l'ultima volta nella mia vita.

sabato 15 novembre 2008

"Io Rutta" "Salute!"

Due settimane fa sono andata al concerto di "Ruta", che non è una parolaccia,ma una cantante pop,stile madonna,ma jazz stile nora jones, e lounge, stile pub,che è famosissima qua in Lituania. Si trattava di una registrazione di un concerto, quindi io, Orinta e la sua amica Vilma, siamo andate agli studi televisivi ad assistere come pubblico alla
registrazione del concerto; il tutto alla modica cifra comunista di 0,0 Litas. La prima impressione che ho avuto è stata "Vabbè,dai,è un canale provinciale!" e invece no,era il Lietuvos Rytas. Aspettando di entrare nella sala, io in mezzo a una 50ina di fan lituane e lituani, sempre in rigoroso silenzio, cercavo di darmi l'aria di una fan in trepidante attesa della sua eroina per non sentirmi proprio una papera fuori dall'acqua. Passa una tipa alta,bionda,con i bigodini in testa,fa lo slalom tra la gente,si ferma alla machinetta del caffè e prende un caffè con le monetine. Piglia il bicchiere e scompare nei camerini completamente ignorata da tutti. "Quella era Ruta!"mi fa Orinta. E io con la bocca aperta mi chiedo: com'è possibile che l'equivalente di Madonna in Lituania si faccia vedere in bigodini e si faccia strada tra i fan a prendere un caffè da sola in una macchinetta?Da noi pure Alessandro Ristori non lo farebbe mai."Ma sai,in Lituania qua nessuno gira con la scorta o si da' arie,nemmeno gli attori!" E anche questo è molto comunista. Una volta dentro la sala, arriva il presentatore sul palco, lo scapolo d'oro che tutte vogliono,ma che nessuna riesce a incastrare, Jogaila: "é simpatico e soprattutto,cosa rara per gli uomini lituani,è bello!Ha un nome strano,perchè Jogaila è stato un traditore storico di Mindaugas o giù di lì,quindi poche persone hanno questo nome!" mi spiega Vilma. Insomma è come se si chiamasse da noi Giuda.






Il Giuda D'Oro presenta la serata, e dice che è una registrazione che andrà in onda a Natale, fa due o tre battute, tutto il pubblico si spiscia, Orinta prova a spiegarmele,ma non riesco a ridere abbastanza. Mi concentro e faccio finta di essere Lituana, cavoli,andrò in televisione!Arriva Ruta, magra alta bionda, che ha 26 anni come me e lavora ed è stata sposata già due volte e ha un figlio con uno più giovane di lei.


Ha i capelli che sembrano una parrucca e un trucco un po' pacchiano, un vestito semplice ma stivali pacchiani, arriva con la band e le coriste, che hanno 20 anni e lavorano già,io che ho 26 anni invece,sono disoccupata e stonata. Giuda D'Oro fa una piccola intervista a Ruta dopo ogni canzone, e io mi innamoro di lui,perchè anche se non capisco,si vede che ci sa fare,poi si guarda la visione di un filmato di qualcuno di famoso che si complimenta con Ruta e poi di nuovo canzone. qui se riesco carico il filmato della canzone in cui Ruta canna le note con il flauto,
e quello della canzone in cui tutto il pubblico si ingarrisce e io mi chiedo perchè. A me alcune canzoni sono piaciute,ma Giuda D'Oro è il mio preferito e poi a Natale,chissà, sarò famosa!

sabato 1 novembre 2008

Vivere la città

Oh, la parte che preferisco dei viaggi lunghi è quando cominci a renderti conto di come è davvero il posto in profondità: ho accennato precedentemente ad alcune cosucce ma ora è giunto il momento di darci dentro.
Abbiamo detto che i lituani sono gentili e si spaccano per darti le informazioni, che alla fine sono sbagliate. Abbiamo detto che è un paese dell'arrangio, perchè anche gli orari dei negozi vengono scritti in maniera strana sulle vetrine (la foto sopra vuol dire per esempio che il solarium è aperto tutti e sette i giorni della settimana, 7 soli, perchè la loro bocca è rossa in tutti e sette, se no era trasparente) Inoltre a proposito degli orari, ho notato che non sono sempre veri: se c'è scritto che un ristorante chiude alle 23, se alle 22.15 chiedi il dessert (un gelato, che non richiede chissà quale tipo di preparazione) ti dicono che la cucina è chiusa! Alle 22.15! fateci i conti se decidete di uscire, perchè mi è successo ieri in un ristorante, quando ero a Tallin, tre giorni fa in un bar e un'altra volta che non ricordo bene. A proposito, la catena ristoratoria più famosa qua è il Cili, nelle sue varianti Pizzeria, Bar, Cucina Lituana ecc ecc. Vi consiglio il Kaimas (quello della cucina Lituana) è ottimo e costa poco: provate la zuppa di funghi nel panettone, una bontà

Ieri, signore, sono anche andata a farmi la ceretta sotto le ascelle! Non male, per essere completamente glabre sanno esattamente come fare, ma usano ancora la cera a caldo! Che emotion, e non hanno nemmeno i camici, non si fanno la coda e non si mettono i guanti, uno spettacolo: poco ci mancava che si metteva pure a fumare mentre me la faceva! Tra parentesi costa come da noi se non di più ovviamente: 25 Litai, che sono circa 7 euro.Non è vero che la lituania non è cara, devi saperti muovere. é vero però che il cibo costa niente,ma la birra a dire di chi ne sa, costa di più che in Spagna ad esempio. Per non parlare dei vestiti, qua sono carissimi, ma c'è una catena chiamata HUMANA, che vende roba di seconda mano di ottima qualità, utile per regali e souvenir (state pronti gente!!!). Antonella ci si è rifatta il guardaroba e El Peto si è comprato un giubbotto per il freddo. Andare a teatro non costa niente, l'altro giorno con Nicola volevamo chiedere il costo dei biglietti (da un minino di 15 Litai, meno di 5 euro, a un max di 180 per opere come Lo Schiaccianoci) e questi ci hanno venduto due biglietti rimasti per quella sera stessa, ci hanno fatto entrare, e ci siamo seduti al secondo atto. Un'opera in francese, l'unica del mondo credo, non mi ricordo neanche il titolo,ma era incomprensibile; tutta cantata ovviamente, e con i sottotitoli in lituano, e in più dal secondo atto. Il risultato era inevitabile: per fortuna che Nicola mi ha svegliato prima che mi mettessi a russare di brutto,ma lo sbavucchio sul sedile gliel'ho lasciato lo stesso. Vorrei non perdermi Lo schiaccianoci ma è già tutto pieno...però ci proverò lo stesso,magari qualcuno rinuncia all'ultimo.
Il cinema costa un po' meno che da noi, ma c'è questa giornata ogni mese chiamata Yomayò dove tutti i biglietti sono a 6 litai (circa 2 euro) ed è un macello. La spesa è conveniente solo al MAXIMA, grande catena di supermercati dei paesi baltici. IKI o la sua variante più piccola IKIUKAS, è un po' più schifida e costa di più. RIMI invece fa un'ottima concorrenza,ma qua a Vilnius il più grande è il Maxima e sta aperto tutti i giorni fino alle 23, è vicino a casa quindi è quello dove vado di più (anche se c'è una salita da fare).
Gli autobus e i trasporti non costano niente. Sui trolley c'è la musica classica, fuori, ogni trolley ci ha la faccia del compositore a cui è dedicato e dentro, se funziona lo stereo, ti ascolti le sue opere e ti acculturi. A proposito, il loro mito (come da noi può essere Dante) è Ciurlonis, compositore e pittore dell'ottocento. Un figo, componeva sinfonie su tela!Sono andata a vedere la pinacoteca nazionale lituana, le cornici e gli stipiti delle finestre erano interessanti, un'estintore ha colpito la mia attenzione, ma niente di più. Qua lo sport è il basket, e niente altro. Per strada nessuno fa jogging, nessuno porta a spasso il cane, nessuno va in bici. Gli uomini barcollano e guardano per terra mentre camminano, le donne trampolano su tacchi vertiginosi, in jeans talmenti stretti che credo gli facciano il culo sottovuoto, il loro buongusto è la nostra Moda da Cubista. Le macchine danno spettacolo agli incroci, che uno si chiede come facciano a essercene ancora integre a Vilnius. Il Prospekto Pub è la disco più gettonata su Corso Gedimino, 5 litai ad entrare se hai l'invito, e ci va tutta la feccia della città, per questo è pieno di stranieri e calabbresi allupati. Le discoteche danno musica techno-schifo e il loro genere di rock è Shakira, ma sono piene piene piene!I turisti vanno in giro in mongolfiera (300 litai un'ora e prima o poi lo farò), mentre io mi guardo l'autunno dall'alto della terrazza di Tores e aspetto la neve impaziente!

domenica 26 ottobre 2008

Gli spagnoli, io li guardo e dico BOH

Jota Jota (pron: Hota Hota, con acca molto ragagliata), al secolo Juan, è un giornalista sportivo di Cordoba, 23 anni e infoiato duro con le lituane. "Quiero follar" ("Chiero fojar" voglio scopare) è la sua frase di presentazione da cui il nomignolo "Follarin". Qui lo vediamo la sua seconda sera in discoteca con due trofei del momento. Scusate se la foto è sfocata ma Mig il Pet non ce la può fare davvero, empanado! Vivendo a contatto con gli spagnoli qua, mi rendo conto di quanto le nostre due lingue siano molto simili, di quanto il sud della spagna, l'Andalusia, sia simile al sud dell'Italia, e di quanto però la cultura, la comicità e il cibo siano completamente diversi. Mig per esempio ha sempre voluto fare il torero: sono ricchi sfondi,hanno donne a tutto spiano,ma ci si diventa solo se tuo padre lo era prima di te e tuo nonno prima di lui!E pensare che Mig ha una famiglia di sei persone, e i suoi fratelli e sorelle, e suo padre, sono tutti medici...sticà, e sto qua è andato a fare economia e commercio... Poi gli orari:Mig El Peto si lamenta di come la vita qua sia sballata, al contrario della spagna dove il pranzo è dalle 14 alle 16 e non prima, la sera di conseguenza si cena dalle 22 alle 24, verso l'una è già tardino, perchè a quell'ora si è "già" per strada per il famoso rituale del Botejon:un gruppo di sfighè attorno a una bottigliera di birra e alcol in genere che si ubriacano prima della serata in discoteca. Poi si va in discoteca. Alle due o alle tre e si fa mattina lì ( e per mattina intendo le otto o le nove). Si balla il Perreo, una pantomima dell'atto proliferatorio,serve più agli uomini che alle donne,anche se il lavoro duro lo fanno loro (per maggiori dettagli consiglio di digitare "perreo"su Youtube). Povero Mig El Peto, è dura abituarsi a pranzare alle 12.30 e cenare alle 20 come il resto del mondo! E poi la comicità: non sapete quanto tempo passano gli spagnoli su Youtube a spisciarsi dal ridere sui video, che io li guardo dall'altra stanza e dico "Boh".

Mi hanno chiesto di mostrar loro qualcosa di simpatico in italiano,ma nada, tabula rasa, quindi se avete qualche suggerimento, vi prego datemelo perchè devo tenere alto l'onore del nostro paese!

compagni di piso

ecco i miei due compagni di stanza sfigatissimi (nel senso buono della parola!!!): Miguel Seguì Azpilcueta, detto Grinch, 25 anni,spagnolo, anzi, ci tiene a precisarlo, andaluso, da Cordoba, ha praticamente finito di studiare economia e commercio e sta aspettando un aiuto dalle borse di studio della Commissione Europea per andarsene a fare la bella vita in Argentina. Antonella Villa, non dimostra l'età che ha, è una montaggista di Latina che vive a Rimini. é alla ricerca della dimensione pagana e spirituale della Lituania moderna e diventa pazza a cercare di capire perchè qua la gente è suonata. Mig è il nostro Pet, un animale da sofà, passa tutto il giorno seduto o steso sul divano, ogni tanto gli devi fare due carezze, dorme magna e caga,e non pulisce. Avevamo pensato di comprargli una lettiera,ma qua di negozi di animali se ne vedono pochi. Lo stiamo educando alla nobile e sacra arte dell' "abbassare la ciambella dopo aver fatto il bisognino". Ma la vedo dura. E siamo contrarie al collare, nonostante sia in amore e rischi di vagare per km lontano da casa, ma in fondo se si perde per la strada e qualcuno se lo piglia a noi ci va anche meglio... ;-P
Io e Anto facciamo i lavori in casa per quanto possibile. Ma la casa non è nostra per sempre e quindi è giusto tenerci fino a un certo punto. Eppure vivere qua mi piace tanto. Scusate il momento malinconico ma spero davvero di non dimenticare mai quest'appartamento e quelli che l'hanno condiviso con me!

venerdì 24 ottobre 2008

Culo-Fan: delle parolacce e altre meraviglie



Pensate che siano un popolo di tristi e depressi passivi compulsivi che non fanno altro che bere e odiare i polacchi? (X lo zio Guerriero, non sono i russi ma i polacchi a essere odiati!!!) È corretto ma la beffa più grande è che non si possono lamentare nemmeno nella loro lingua nativa. Già perché il lituano non ha parolacce: l’espressione più volgare è “Vai ad arricciare la coda alla scrofa” che letteralmente significa “Vaffanculo”. Ma l’effetto è più comico che incavolato. Un'altra espressione, un po’ passata di moda effettivamente, è “Va’ a fare il solletico sotto l’ascella del lombrico”, e la frustrazione per chi riceve questo colorito insulto è che il lombrico non ha zampe,e di conseguenza non ha ascelle, per cui il lituano insultato non può fare altro che ribattere con la coda della scrofa…ma di sicuro non rende l’idea quanto il lombrico. Oh che angoscia, essere incazzato con la società frutto della dominazione russa e dover ricorrere a espressioni russe per mandarla a fanculo: “Blett society, Eik tu Nachui!”(trad: Stronza società, vai tu a fanculo”). Non è paradossale anche questo?PS: se dite Blett, anche se siete stranieri e non pronunciate bene la parola, l’orecchio lituano è talmente sensibile,educato e abituato all’ascella del lombrico,che chiunque, arrossendo, vi chiederà di abbassare la voce, anche l’autista sovietico che sputa dal finestrino, fuma beve e si gratta il sederone rubicondo strabordante dai jeans staliniani, mentre guida il pullman sovietico. Questo paese è davvero intrigante!
PS: questa foto rappresenta la mia classe di italiano per principianti...solo che c'erano tre assenti!

Perchè su Kripton tutti sono Superman



Innanzitutto si conferma l’ipotesi dei contrasti: il popolo lituano è davvero strano, composto dalla maggior parte da donne, donne però belle dai 14 ai 30 anni, dopo scatta il deterioramento. Come per i palazzi di Vilnius. È una bellezza che spezza il fiato ma che non si mantiene!la nostra bellezza è forse meno palese ma almeno un po’ più duratura. Le nostre vecchie sono dei fiorellini, le loro vecchie sono dei tuberi, sia nell’aspetto che nell’odore. Ma io qua sono Superwoman, perché su Kripton, tutti sono come me:brune, carnose, pelose e miopi. Qua invece sul pianeta freddo sono tutte bionde,alte,magre, con gli occhi di ghiaccio e le lenti a contatto (novità e moda degli ultimi anni,per cui solo le intellettuali girano ancora con gli occhiali). Ma io qua sono superwoman perché, e queste lo giuro sono parole di svariate lituane (e lituani), sono bella. Lo ripeto per i posteri: SONO BELLA, perché sono allegra, non mi faccio problemi, in quanto italiana, e soprattutto i miei occhi sono significativi!Sì,perché la verità è che piace sempre il nuovo e il diverso. Noi italiane moraccione con la monorotaia sugli occhi, stile Mariangela, siamo delle strafighe qua, perché abbiamo colore! Abbiamo lineamenti decisi e marcati e soprattutto: guardiamo in faccia la gente. Se un ragazzo parla con noi, lo guardiamo in faccia e gli sorridiamo per salutarlo. E questo è così diverso dalle eteree, leggiadre, evanescenti lituane, che non ridono e non canticchiano perché pensano a suicidarsi (la Lituania è il paese con il più alto tasso di suicidi d’Europa). Per cui gente venite a frotte qua che ci hanno bisogno di noi orsi bruni!

Ma… peccato che la fauna maschile non meriti il costo dell’aereo. Se la bellezza femminile è incredibile e smaccata fino ai 30 anni, i ragazzi sono passabili fino ai 20 anni. Poi arriva l’alcol, i capelli rasati,le sigarette, i denti gialli e tutta la peluria bionda cade, rimangono calvi,senza sopracciglia e puzzano di stantio. Se ne salvano quattro o cinque,che ovviamente si sposano subito. Gli altri camminano come lupi per i viottoli, bevono come la spugna che ho nel lavandino in casa per evitare di allagare il bagno, e danno la colpa alle ragazze che sono troppo banali e stupide per loro, per cui pensano solo a suicidarsi.